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rivista on linestrumenti per la ricercadottorato di ricerca in Disegno Inustriale e Comunicazione Multimediale
V ciclo
    Silvia Pizzocaro
    Approcci evolutivi all'analisi dei prodotti e dei sistemi tecnici
    La tesi delinea un’interpretazione evolutiva dei processi di cambiamento relativi allo sviluppo dei prodotti e dei sistemi tecnici. Per i diversi livelli ai quali è analizzabile la produzione dell’artificiale (il singolo prodotto, intere famiglie di prodotti, il sistema produttivo e le tecnologie corrispondenti) viene proposta una rilettura dei processi di mutamento più significativi, operando sulla base di modelli mutuati dalle scienze naturali in generale e dalle teorie dell’evoluzione in particolare. Il lavoro guarda al contesto e al paradigma culturale in cui si collocano le teorie sistemiche generali dell’evoluzione, proponendo un primo passo verso la ricostruzione di un ordine propriamente evolutivo dei prodotti e dei sistemi tecnici. Il metodo di ricerca utilizzato è quello del procedimento analogico: dalle teorie dell’evoluzione (dai fondamenti classici darwiniani, così come dai contributi della sintesi moderna e dagli sviluppi contemporanei) vengono tratti quegli elementi o porzioni di teoria significativi per il confronto esteso alla tecnologia. L’argomentazione generale è suddivisa in due parti. La prima, articolata in tre capitoli, si presenta come il tentativo di sistematizzazione di un certo numero di contributi teorici che restituiscono sia le linee di ricerca propriamente sviluppate sul tema dell’analogia tra biologia e tecnologia che alcuni contributi più puntuali, tratti da studi non direttamente focalizzati su una lettura evolutiva della tecnologia benché ad essa riconducibili. La seconda parte è suddivisa in quattro capitoli che selezionano e sviluppano in chiave evolutiva altrettanti temi significativi del cambiamento tecnologico: la generazione della varietà artificiale, le genealogie dei prodotti artificiali, la continuità e la discontinuità del cambiamento tecnologico, la relazione con l’ambiente.

    Raimonda Riccini
    Gli elettrodomestici nella storia degli artefatti
    Il lavoro ricostruisce la storia di una famiglia di oggetti tecnici - gli elettrodomestici - particolarmente rilevante all’interno della cultura materiale contemporanea e, al tempo stesso, molto significativa per la cultura del disegno industriale. Articolata attorno a nuclei problematici piuttosto che secondo scansioni cronologiche, la trattazione prende le mosse da un capitolo di carattere teorico che delinea il quadro in cui si è svolto, negli ultimi due secoli, il dibattito sugli artefatti. Nelle parti successive viene presa in esame la storia delle tipologie degli elettrodomestici, in stretta correlazione con lo sviluppo dell’innovazione tecnologica e con gli apporti del disegno industriale. Viene poi sviluppata la dinamica delle interrelazioni fra gli aspetti tecnologici e quelli abitativi, partendo dalla nozione di microambiente e di tecnologia della vita quotidiana. In questo contesto viene esaminato il ruolo degli elettrodomestici come sistema di valori e come fattori di comunicazione, finendo con il loro ruolo nell’immaginazione utopica (la casa del futuro).

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VI ciclo
    Davide Bruno
    Progettazione continua. Analisi, scenari e prospettive per la gestione del progetto del prodotto industriale
    Il lavoro di ricerca ha come ipotesi centrale la verifica di sistemi evolutivi di progettazione del prodotto industriale, in particolare affronta aspetti chiave e problemi futuri dello sviluppo del disegno industriale nei prossimi anni. Si tratta di aspetti relativi al processo continuo di progettazione che vengono proposti in modo evolutivo rispetto allo stato attuale del “fare” progettuale. Gli obiettivi della ricerca riguardano: la configurazione generale della progettazione continua per realizzare un prodotto industriale allungando il tempo di vita del prodotto. La progettazione continua può essere definita come un processo continuo per la definizione di sistemi di prodotti industriali; la configurazione generale della progettazione continua estesa, intesa come tentativo necessario da parte del progettista “responsabile”, di progettare cioè la riduzione delle specie dei prodotti; la possibilità di fare progettazione continua oltre il prodotto, progettando il servizio; quindi riconsiderando la scelta dei fornitori, riorganizzando la rete di distribuzione o di vendita, riprogettando il servizio di assistenza ai clienti o la struttura del marketing all’interno di una strategia di serie variata traslata. Un ulteriore obiettivo della ricerca, è quello di mettere le basi per formulare una ipotesi per l’introduzione di una robusta progettazione continua a lungo termine.

    Giulio Ceppi
    I sensi differiti.
    Design e nuovi modelli di percezione nella società massmediale

    La tesi ha come obiettivo quello di effettuare una rassegna sulle nostre modalità di percezione della realtà a seguito del ruolo crescente dei media elettronici e, di conseguenza, su come avviene la valutazione sensoriale di un oggetto prodotto industrialmente. Infatti, in forme ormai evidenti, il ruolo dei media della comunicazione interessa i modi di progettazione degli oggetti stessi, collocandosi sempre più a monte e interagendo in modo complesso con la percezione dei prodotti. Il sistema dei prodotti e il sistema delle immagini convergono in una nuova dimensione, che ingaggia con il nostro modello di classificazione del mondo esterno un’interessante sfida: il corpo diventa allora una merce tra le merci, la sensorialità una motivazione commerciale. Progettare nella differita significa intendere il prodotto come un insieme di dimensioni materiali e immateriali, che pongono produzione, comunicazione, distribuzione e servizio all’interno della nozione stessa di prodotto, dando una nuova spazialità al progetto stesso. La ricerca include un Glossario della differita.

    Nicola Morelli
    Innovazione e ambiente.
    Meccanismi innovativi e trasformazioni del prodotto e del sistema di produzione in seguito all’emergere delle problematiche ambientali
    La ricerca è organizzata in due parti: - Nella prima parte si analizzano le relazioni fra la teoria dell’innovazione e la questione ambientale. In questa parte vengono prese in considerazione i più importanti contributi teorici per la definizione dei meccanismi innovativi in campo economico e tecnologico. Al tempo stesso vengono analizzate le teorie emergenti nel dibattito sulla questione ambientale negli ultimi anni. - Nella seconda parte si prendono in considerazione le principali iniziative innovative nei prodotti e nei sistemi produttivi. In questo modo si è tentato di tracciare un quadro complessivo delle iniziative prese nel campo della produzione di alcuni beni durevoli più complessi. Successivamente si è cercato di individuare le principali direzioni del cambiamento indotto dalla variabile ambientale nel sistema di produzione e consumo

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VII ciclo
    Valeria Bucchetti
    Packaging e identità del prodotto.
    Come il prodotto comunica se stesso

    La tesi ha come obiettivo una reinterpretazione dell’artefatto packaging, nella prospettiva di una teoria della progettazione delle comunicazioni visive di ispirazione largamente semiotica. Muovendo dalla registrazione dello stato di fatto degli imballaggi, e da un rilievo puntiglioso delle diverse sfaccettature e sfumature del panorama della circolazione delle merci fino all’incontro col loro consumatore ed oltre, questo studio avanza l’intenzione e il tentativo di pervenire alla definizione di un articolato sistema concettuale per la scomposizione dell’artefatto packaging nelle sue componenti costitutive. Questo sistema analitico si propone di essere un primo riferimento in direzione di una teoria del progetto.

    Raffaella Mangiarotti
    Gestione strategica della qualità ambientale dei prodotti: teoria e prassi
    La tesi delinea le modalità di gestione strategica della qualità ambientale all’interno dei prodotti. Il lavori mette a fuoco le implicazioni della questione ambientale dal punto di vista del disegno industriale, verificandone criticamente strategie, metodologie e strumenti operativi, al fine di definire nuovi e possibili approcci più conformi alle specificità produttive e merceologiche per il comparto produttivo preso in esame. Il caso indagato, l’elettronica di consumo, è rappresentativo sia per le generali dinamiche evolutive del settore (ciclo di vita più breve, diversificazione e allargamento della gamma) sia per le peculiari caratteristiche produttive e organizzative. Vengono analizzate potenzialità e limiti delle strategie ambientali in relazione alle specificità merceologiche e produttive: si definisce un campo strategico che, in condizioni di incertezza del quadro di riferimento, possa orientare progressivamente le scelte in materia ambientale. Attraverso lo studio dei modi e delle temporalità del processo di sviluppo prodotti (dalla fase di ricerca al product design) vengono inoltre riletti gli strumenti per l’analisi e la valutazione della qualità ambientale, valutandone le opportunità e i vincoli legati ad una integrazione spinta con la realtà produttiva. L’ultima parte, attraverso un’analisi empirica, evidenzia, in maniera critica gli strumenti operativi e prende in esame ulteriori variabili - sia interne che esterne determinanti per l’efficacia della gestione strategica, la cui considerazione è complementare alle scelte strategiche intraprese.

    Francesco Murano
    Le figure della luce
    La tesi si propone di formulare una disciplina eidetica della luce, intesa come materia della manipolazione progettuale, in grado di isolare nel continuum percettivo singole unità luminose, da intendere come elementi di una potenziale sintattica luministica. Tale continuum, secondo la tesi, si articola in due livelli: quello connaturato alla visibilità che la luce dona allo spazio, che potremmo definire atmosferico, e quello ostentativo della luce nello spazio. Del secondo livello si sono ricercati nella storia del teatro e dello spettacolo, gli episodi che testimoniano, in uno spazio tridimensionale, l’impiego intenzionale di elementi luminosi percettivamente distinguibili. La tesi si articola su distinti livelli complementari: analisi dei repertori lessicali e figurativi nei quali si sono sedimentate le esperienze artistiche relative all’uso della luce nello spazio tridimensionale; formulazione di una poetica che prevede l’utilizzo di categorie semantiche e figure luminose in grado di descrivere, articolare e quantificare il continuum percettivo. Lo svolgimento del processo di analisi ha condotto ad una conferma, attraverso l’indagine storica, dell’assunto secondo il quale è possibile formulare una disciplina eidetica, della luce, ma anche ad un incremento di conoscenza relativa allo sviluppo della teoria e della pratica dell’illuminazione, visitata in un nuovo modo.

    Costanza Pratesi
    Ambiente, prodotti e standardizzazione.
    La standardizzazione come strumento di politica ambientale nello sviluppo dei prodotti industriali

    La tesi affronta il tema della standardizzazione, con l’obiettivo di sostenerne il nuovo ruolo come strumento di politica ambientale. La standardizzazione viene vista come un elemento caratterizzante dello sviluppo industriale, riattualizzato oggi proprio dai grandi mutamenti in corso nella sfera tecno-economica e dall’insorgere della questione ambientale. Il corpo centrale della tesi apre una lunga parentesi a carattere storico allo scopo di seguire la trasformazione della nozione di standard. nella fase storica la razionalizzazione comporta la nascita di standard molto rigidi e cristallizzati, dovuti anche alla limitatezza della meccanizzazione industriale. Nella realtà odierna la standardizzazione ha radicalmente mutato questo suo aspetto, adeguandosi ad una razionalizzazione più fluida nei rapporti e ottenuta attraverso la flessibilità anziché attraverso la rigidità. Ciò che viene sostenuto nella tesi è che la standardizzazione resta ancora oggi, malgrado i macroscopici cambiamenti avvenuti nelle modalità di produzione, un elemento centrale della produzione industriale. In particolare, essa mostra la sua grande attualità come strategia possibile per affrontare la questione ambientale. Una possibilità questa strettamente legata alla pianificazione del prodotto industriale, mirata a raggiungere attraverso l’intervento sul prodotto risultati a tutti i livelli di produzione e di consumo per la riduzione dell’impatto globale sull’ambiente.

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VIII ciclo
    Roberto De Paolis
    Morfogenesi e progetto
    La tesi rappresenta un’ampia ricognizione sui principi teorici e le metodologie che presiedono alla sintesi delle qualità formali dell’oggetto all’interno del processo di progettazione dei prodotti industriali, alla luce dei mutamenti nel quadro epistemologico contemporaneo e agli sviluppi scientifici e sperimentali delle ricerche morfologiche. Il nucleo tematico della tesi, a partire dalla tradizionale attribuzione delle qualità formali ai prodotti sotto il profilo estetico-percettivo, si indirizza verso una concezione più allargata di progetto come operatore logico di dinamiche evolutive in trasformazione, con uno spostamento delle classiche nozioni di forma e morfologia a quella, mutuata dalle scienze biologiche, di morfogenesi. All’interno della nozione di progetto intesa come procedura logica di controllo delle dinamiche morfogenetiche nell’ambiente naturale e artificiale, la tesi seleziona alcuni nuclei tematici di particolare interesse in relazione alla trasversalità dei contributi interdisciplinari, che hanno come referenti molteplici campi del sapere, della scienza, dell’arte, delle tecniche e della storia delle cose.

    Pietro Montefusco
    Multimedialita digitale e evoluzione del panorama dei media: artefatti comunicativi e strumenti progettuali
    Il presupposto del lavoro di ricerca è stato la considerazione di uno stato di necessità in cui giaceva il campo della progettazione degli artefatti comunicativi basati su tecnologie digitali (su supporto off-line, CD-ROM, oppure on-line, Internet). La ricerca è partita con un’analisi della terminologia, funzionale sia a chiarire l’uso di termini molto spesso usati in diverse accezioni, sia a cercare i concetti fondativi di una disciplina progettuale ancora giovane; Il momento successivo è stata l’individuazione di un sistema di catalogazione dei media, capace di superare la generica attribuzione di una non meglio identificata “interattività”, portatrice di un “nuovo” ancora meno identificabile. L’elemento conclusivo dell’indagine è stata la modellizzazione del processo progettuale e produttivo di questi artefatti, con una analisi degli strumenti produttivi in commercio. Filo rosso che lega l’intero lavoro è la ricerca di una definizione della qualità relazionale capace di qualificare artefatti così fortemente basati sul tempo, e che in quanto tali sembrano mettere in crisi gli strumenti analitici e progettuali che il design ha sviluppato per gli artefatti basati sullo spazio.

    Antonella Penati
    Il cammino dell’innovazione.
    Una lettura sistemica dei processi di cambiamento tecnologico

    La tesi attorno a cui è stato costruito il percorso di questa ricerca risiede nel presupposto che per fornire validi elementi capaci di interpretare i concreti meccanismi che guidano i processi di cambiamento lungo particolari direzioni, sia indispensabile riconoscere ai percorsi innovativi un carattere sistemico. La natura sistemica del cambiamento è visibile soprattutto nelle dinamiche di interazione e di interdipendenza tra fattori propri della sfera tecnica con fattori caratteristici della sfera economica, produttiva, socio-istituzionale, scientifica ecc. In queste dinamiche viene riconosciuto uno dei principali nodi critici non solo per la comprensione ma anche per la gestione delle dinamiche di micro e macro cambiamento. Tutto questo implica che i processi di cambiamento assumano caratteristiche per le quali si dimostra sempre più insufficiente studiare il singolo prodotto o la singola tecnologia, trascurando di analizzare il sistema che lavora attorno all’innovazione stessa ed evolve con essa.

    Heloisa Ponzo Dutra
    Implicazioni relative ai processi di trasferimento e diffusione tecnologica nei paesi periferici: evoluzione e sviluppo della tecnologia della produzione del freddo in Brasile
    La tesi si propone di analizzare la questione cruciale dell’attività progettuale del disegno industriale nella periferia, inteso come disegno della dipendenza dell’adattamento, del trapianto, della traduzione. Partendo dalla lettura critica della letteratura sull’argomento, sia dei presupposti teorici della condizione periferica del disegno industriale sia del quadro di riferimento della realtà del processo di industrializzazione in America latina, sono state esaminate le possibili implicazioni socio-culturali attribuite ai fattori politico-economici produttivi. Alla luce di una critica dellĠutilitarismo sono stati rivisitati alcuni concetti-chiave indispensabili alla misurazione etica della disuguaglianza e del benessere sociale.

    Claudia Raimondo
    Per una ridefinizione della nozione di habitat
    Il nucleo tematico della tesi risulta definito intorno alla nozione di habitat, indagata nel corso della ricerca rispetto a specifici itinerari di studio, per giungere ad una ridefinizione alla luce dell’attuale contesto problematico (quello della transizione verso la sostenibilità ambientale) e nel nuovo quadro epistemologico (quello delle scienze evolutive). Tra i diversi termini che era possibile utilizzare per indicare l’ambiente nelle sue relazioni con il soggetto, la scelta è caduta sulla nozione di habitat in base a un doppio ordine di motivazioni. Da un lato rende possibile un costante riferimento all’ambito delle discipline progettuali attraverso la messa a fuoco dei quadri culturali e delle problematiche che segnano l’uso di questo termine nelle diverse fasi storiche. Dall’altro lato si configura come un utile strumento concettuale implicando una visione dialogica e complessa delle problematiche ambientali e mettendo in evidenza la centralità del livello relazionale: tra le diverse scale progettuali, tra soggetto e oggetto, tra habitat e abitanti e tra diversi soggetti.

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IX ciclo
    Gianluca Brugnoli
    L’impresa come attore sociale.
    Strategie partecipative di impresa tra mercato e società. Il caso del socially and environmentally responsible business

    La tesi propone uno studio in chiave strategica del rapporto tra impresa e contesto attraverso una lettura sistemica dei processi di cambiamento del mondo imprenditoriale, con particolare attenzione alle modalità e agli strumenti con cui è costruita l’offerta sul mercato. In particolare, viene presentato uno studio empirico di alcune significative esperienze aziendali di imprese socialmente responsabili, dalle quali è tratto un modello interpretativo e progettuale del rapporto tra impresa e contesto basato sul concetto di partecipazione, che viene sottoposto a una successiva verifica generale con le esperienze e i concetti innovativi emergenti nel mondo dell’impresa e dell’organizzazione aziendale. Dal punto di vista disciplinare la ricerca prende avvio dal dibattito internazionale in corso sul Design Management, cioè sulla gestione del processo progettuale come funzione aziendale, per adottare un punto di vista complesso che fonda le proprie basi su una lettura sistemica del fenomeno prodotto nelle sue relazioni con il mercato, per far emergere nuove competenze e specificità dei ruoli progettuali per l'impresa. Approfondendo i tratti principali del dibattito sulla responsabilità sociale dell’impresa, da cui è mutuata la concettualizzazione dell’impresa come sistema sociale, e lo studio di esperienze aziendali innovative, da cui sono tratte delle conseguenze di carattere generale sulle trasformazioni del ruolo dell’impresa e delle strategie di relazione con il contesto, viene sviluppato e argomentato un modello interpretativo della “rete delle partecipazioni” in cui sono individuati gli attori, gli elementi e le caratteristiche che rendono possibile la progettazione di una strategia partecipativa.

    Angel Cerejo Rojbas
    “Artigianato industriale”
    Spagna-Italia: due approcci all’economia del design,

    La crisi dei sistemi produttivi - originata dal cambiamento dei mercati, dalle nuove opportunità tecnologiche e dalla responsabilizzazione delle entità produttive verso la qualità della vita della collettività locale costringe le aziende di prodotto finale a a cambiamenti nell’organizzazione delle risorse produttive e finanziarie, nella comunicazione aziendale e di prodotto, nella gestione dell’innovazione di prodotto e del rapporto con la comunità. Si rileva quindi in queste aziende la banalizzazione del loro patrimonio impiantistico poiché si fa ricorso a fornitori esterni (outsourcing) degli aspetti produttivi. Si analizza l’evoluzione del problema progettuale, studiando e confrontando realtà distrettuali italiane e spagnole. Le aziende dei distretti industriali sono più progredite nei processi di learning by cooperating alla base di questa evoluzione e dimostrano di possedere un maggior senso di appartenenza alla comunità (uso delle risorse locali, attenzione ai rifiuti, rapporto con il consumatore che gli permette di adottare una politica di sostenibilità, cioè, informando l’utente sulle ripercussioni dell’uso e disuso del prodotto lo rende responsabile delle sue azioni nei confronti dell’ambiente). Ciò che viene prospettato è uno scenario produttivo evoluto, indicato come Artigianato Industriale: un sistema a rete mutante con le condizioni ambientali (learning organization), dove lĠazienda del prodotto finale (editor o brand company) gestisce olisticamente le aziende produttive le quali contribuiscono con le proprie core capabilities al progetto comune (comportandosi, nell’insieme, come una singola azienda).

    Giovanni Giacobone
    Il progetto dell’innovazione.
    Gli elettrodomestici bianchi

    Tutor: Francesco Trabucco

    Stefano Maffei
    Oggetti tecnici digitali: la vita dei nuovi artefatti tra sistema sociotecnico e linguaggio
    Questa tesi si inserisce le dibattito disciplinare sull’evoluzione degli oggetti tecnici. Essa si propone di dimostrare come nel caso dei nuovi prodotti delle tecnologie di elaborazione dell’informazione, e cioè browsers, ambienti di lavoro condivisi, servizi telematici, applicazioni software (quelli che io definisco gli oggetti tecnici digitali) risulti particolarmente efficace utilizzare il modello dell’evoluzione situata, sia del sistema dei prodotti, gli individui tecnici digitali appunto, sia del paradigma tecnico-economico di riferimento (le tecnologie a base digitale), sia del sistema socio-tecnico a livello più generale. Inoltre la specificità a livello macroscalare, la pervasività e le caratteristiche d’interazione sistemica di questo tipo di artefatti e di queste tecnologie influenzano i meccanismi dell'evoluzione arrivando a trasformarsi, a coevolvere con i sistemi socio-tecnici di riferimento in modo estremamente rapido, utilizzando meccanismi di tipo quasi-cognitivo (forme di autoapprendimento o autotrasformazione), descrivendo cioè una traiettoria filogenetica precisa, un definito Phylum macchinicum. A livello più strettamente disciplinare la tesi analizza alcune caratteristiche di questa tipologia di artefatti e i suoi legami con il sistema delle merci e della produzione delineando uno scenario di riflessione per la disciplina del disegno industriale. L'analisi svolta indica quindi una possibile traccia su cui orientare un modello di lettura degli oggetti tecnici digitali e nel contempo descriva l'evoluzione della sfera tecnica come ambiente immersivo con caratteristiche che la rendono assimilabile al linguaggio, rendendo evidente il suo ruolo evolutivamente fondante (e non puramente strumentale) per la specie umana.

    Dina Riccò
    The sound of new media.
    Il suono dei new media.
    Un approccio sinestesico ai fenomeni d'interazione sensoriale nei software multimediali

    Questa tesi è rivolta allo studio delle interazioni sensoriali - in particolar modo dei fenomeni sinestesici - che sĠinnescano nella fruizione di alcune categorie di new media. LĠattenzione è rivolta a quei mezzi - come i sistemi multimediali e di realtà virtuale - che, sfruttando tecnologie informatiche, consentono unĠagevole orchestrazione di registri sensoriali eterogenei. AllĠinterno dei prodotti dei sistemi multimediali e di realtà virtuale è stato individuato un percorso guidato dallĠintervento che apporta il suono nei processi comunicativi, soprattutto in relazione ai concomitanti dati sensoriali visivi. I casi di studio presi in esame riguardano software musicali. Due sono le principali tesi sostenute a partire dalle quali è stato impostato tutto il lavoro di ricerca. In primo luogo la convinzione che le possibilità concesse dai mezzi informatici di manipolare ed integrare facilmente più categorie di dati sensoriali - soprattutto uditivi - promuovano lĠattivazione di processi sinestesici, ossia di meccanismi, sia percettivi che rappresentativi, in cui sĠinstaura una particolare relazione di causa ed effetto fra sensi e dati sensoriali. Una seconda tesi, strettamente dipendente dalla prima, si appoggia invece sulla convinzione che la progettazione dei messaggi veicolati da questi new media, richieda una particolare attenzione ai processi dĠinterazione che sĠinnescano fra i vari registri sensoriali. Si sostiene cioè che non sia accettabile pensare alla progettazione di messaggi multimediali semplicemente come accostamento o somma di registri e linguaggi, perchè anche gli stimoli diretti ad un unico senso, in virtù dellĠunità del nostro sensorio, interagiscono con i rimanenti sistemi sensoriali.

    Pedro Uriel Sanchez
    Approccio progettuale nell'ambito dell'identità culturale
    Lineamenti per la configurazione di nuove prospettive nella progettazione industriale da applicare in ambito educativo

    Tutor: Giovanni Anceschi

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X ciclo
    Fiammetta Costa
    Prodotto, sistema di produzione, ambiente.
    Verso lo sviluppo sostenibile del settore industriale

    Il presente lavoro si propone di esplorare il campo di intersezione tra disegno industriale e progettazione ambientale. Il fine generale del lavoro è quindi quello di fornire un contributo teorico e una serie di strumenti operativi volti a interpretare e gestire una trasformazione orientata alla sostenibiltà dei prodotti industriali e del sistema di produzione nel suo complesso. Più in particolare lĠipotesi specifica su cui si basa la dissertazione consiste nellĠavere individuato nella gestione dei sistemi di flussi di materia ed energia lĠelemento chiave per la trasformazione auspicata. Tale limitazione consente di isolare e affrontare in modo integrato lĠinsieme delle problematiche legate da un lato al consumo di risorse ed energia e dallĠaltro al rilascio di emissioni, scarti e rifiuti. A questo scopo sono stati analizzati e messi a confronto i differenti strumenti (dagli strumenti normativi ed economici agli strumenti di valutazione) con cui è possibile influenzare e migliorare la qualità ambientale. La tesi è giunta alla conclusione che non è possibile elaborare una metodologia da applicare per guidare lo sviluppo del settore industriale verso la sostenibilità, ma un insieme di strumenti diversi da utilizzare in modo separato o integrato a secondo dei problemi specifici che ci si trova ad affrontare.

    Catia Olivetti
    Il trasferimento tecnologico come fattore di innovazione.
    Tutor: Medardo Chiapponi

    Elena Pacenti
    Il progetto dell'interazione nei servizi.
    Un contributo al tema della progettazione dei servizi.

    La tesi affronta la tematica della progettazione dei servizi fornendo un approccio innovativo e nuove chiavi di lettura basate sul concetto di interazione. Lo scopo del lavoro è formulare strumenti concettuali e operativi per il progetto delle qualità relazionali e culturali dei servizi e di arricchire il bagaglio di strumenti, di natura prevalentemente tecnico-organizzativa, esistenti. Il fuoco è sul concetto di interazione: l'interazione tra il servizio e l'utente è il tratto caratterizzante dei servizi e sposta il tema della loro progettazione dal progetto della struttura organizzativa interna al servizio al progetto della sua interfaccia con l'utente.Il progetto dell'interfaccia del servizio si configura come il progetto degli elementi strumentali e comunicativi che supportano l'interazione tral'utilizzatore e il sistema di erogazione del servizio. L'analogia con gli strumenti messi a punto dalla disciplina della progettazione delle interfacce con gli artefatti complessi consente di individuare nuovi strumenti teorici e operativi per la progettazione delle interfacce dei servizi. Tali strumenti sono la base per la formazione di una competenza specifica che si ritiene debba partecipare al più ampio processo di progettazione dei servizi.

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XI ciclo
    Antonio Galeano
    Modello di interfaccia per il progetto di artefatti industriali
    Tutor: Giovanni Anceschi

    Gianluca Sgalippa
    LĠambiente delle reti
    Tutor: Alessandro Ubertazzi

    Francesco Zurlo
    Tutor: Ezio Manzini

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XII ciclo
    Annalisa Dominoni
    Disegno industriale per la progettazione spaziale
    Tutor: Francesco Trabucco

    Paola Trapani
    Plasmare le forme narrative. Uno strumento di prefigurazione progettuale
    Tutor: Giovanni Anceschi

    Anna Meroni
    Il cibo disegnato
    Un nuovo ambito disciplinare per il disegno industriale

    Tutor: Giorgio Longoni

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XIII ciclo
    Laura Anselmi
    Ergonomia del prodotto industriale
    Tutor: Francesco Trabucco

    Paola Bertola
    Design knowledge management
    Tutor:Giuliano Simonelli

    Letizia Bollini
    Registica multimodale
    La tesi rappresenta un contributo teorico nel contesto della disciplina delle comunicazioni visive. In essa si enuncia e si definisce il concetto di registica multimodale nell'ambito dei new-media. In particolare, la tesi analizza, tramite uno studio storico, critico ed inferenziale nei contesti esodisciplinari, il ruolo delle discipline progettuali nel campo del desgin delle interfacce, come sistema adi progettazione registica delle modalita' e dei linguaggi proprio dei diversi canali di comunicazione integrati in un unico medium.
    Tutor: Giovanni Anceschi

    Stefania Palmieri
    Progettare con il cliente
    Tutor: Roberto Verganti

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